Quando ci si approccia alla stesura di un testo finalizzato al…
C’era una volta: il punto e virgola
Qualche giorno fa stavo comunicando in chat con una persona. Nel rispondere a un suo messaggio, per inserire una pausa tra due concetti ho usato il punto e virgola. E sono improvvisamente trasalita!
“Cosa stai facendo?“, mi sono detta. “Ma ormai il punto e virgola non è démodé? Rileggi bene e valuta se davvero serva…“.
Non potevo non trarne uno spunto di riflessione per il mio blog. Dunque eccomi qui 🙂
La mia opinione sul punto e virgola
Personalmente ho sempre provato molta simpatia nei confronti del punto e virgola.
Ancora ricordo alla scuola elementare, quando per insegnarci l’uso della punteggiatura la maestra ci spiegava che il punto e virgola viene usato per indicare una pausa un po’ meno forte del punto e un po’ più forte della virgola. Insomma, la classica via di mezzo che in tanti fanno fatica ad assimilare… e lo si nota, oggi più che mai!
Tornando al messaggio sopracitato, scegliendo di utilizzare il punto e virgola in effetti mi sono sentita un po’ un’aliena. Lo si trova ormai pochissimo nei testi su internet, mentre ancora – per fortuna! – sopravvive nei libri, persino nei romanzi moderni.
E allora mi chiedo: quale alternativa i “detrattori del punto e virgola” usano per indicare una pausa un po’ meno forte del punto e un po’ più forte della virgola? Quali artifizi mettono in campo? Forza, illuminatemi!
L’importanza di restare coerenti fino in fondo…
Ricordo ancora una piccola discussione con un mio cliente.
Stavamo rivedendo insieme i testi da me scritti per il suo sito, e a tutti i costi lui voleva che in una frase io togliessi un punto e virgola e lo sostituissi con una virgola. Forte del mio credo, coerente con la mia teoria, tirando fuori la Street Fighter che era in me – e memore di quanto mi aveva insegnato la mia adorata maestra -, gli dissi che mai e poi mai avrei tolto il punto e virgola. E che se proprio non gli piaceva, avrebbe potuto farlo lui direttamente lontano dai miei occhi, scordandosi però che io andassi a vedere la versione definitiva del sito. E che caspita!
PS per la cronaca: il cliente scelse di lasciare il punto e virgola, e mi ricontattò pure per successivi lavori.
Quando non si può fare a meno del punto e virgola, secondo me
Inviato con soddisfazione il mio messaggio completo di punto e virgola, posso proclamare con orgoglio che secondo me questo segno di punteggiatura è ancora oggi indispensabile nei seguenti casi:
- Elenchi puntati (come il presente);
- Per inserire nel discorso scritto la famosa pausa un po’ meno forte del punto e un po’ più forte della virgola;
- In proposizioni che contengono altri segni di interpunzione (tnx to Il Libraio);
- Per separare tra di loro due o più proposizioni coordinate, soprattutto nel caso di periodi lunghi e complessi (tnx to Treccani) –> [sì, lo so, nel web periodi lunghi e complessi si usano poco. Ma nella carta stampata ancora sopravvivono];
- A mia sensibilità, quando la virgola mi pare “poco” e il punto “troppo”.
PPS ringrazio gli altri blogger che prima di me hanno messo nero su bianco le rispettive elucubrazioni mentali sull’utilizzo e l’utilità del punto e virgola; grazie, mi fate sentire un po’ meno sola!
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