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Ha ancora senso l'analisi keywords Claudia Martinelli, SEO Copywriter brescia

SEO Copywriting: la (sempreverde) utilità dell’analisi keywords

Quando ci si approccia alla stesura di un testo finalizzato al posizionamento nei motori di ricerca, uno dei primi step da considerare è quello dell’analisi keyword.

Passa il tempo, cambiano le logiche ma a mio avviso la ricerca di parole chiave resta dunque sempre fondamentale. Ecco perché.

Ha ancora senso effettuare l’analisi keywords?

Per quanto mi riguarda, la risposta è assolutamente sì. Ma facciamo un passo indietro.

Una decina di anni fa, quando ho iniziato ad avvicinarmi al mondo del SEO Copywriting studiando affinché diventasse il mio lavoro, ancora era diffusa la tendenza a ragionare per keyword density.

Per keyword density si intende il tasso di concentrazione, espresso in percentuale, in cui una parola / frase chiave appare in un testo o in una porzione di pagina.

Un concetto che a pensarci adesso mi fa orrore: ma 10 anni fa era lecito ragionare così, e se riuscivi ad attestarti attorno al 3% di keyword density senza tralasciare la qualità del contenuto, potevi essere soddisfatto!

In questi (pochi anni) molte cose sono cambiate, e oggi la keyword density è per me e molti miei colleghi solo un lontano ricordo. Ciò che invece non è cambiata è la solidità che una ricerca di parole chiave effettuata con esperienza, concentrazione e intuito può realmente dare al testo.

In altre parole: l’analisi keywords fatta con reale competenza è la chiave di svolta di un testo, sia esso incentrato sulla presentazione dei servizi aziendali o un articolo di blog.

Testi SEO, il valore aggiunto dell’analisi parole chiave

Compiere un’analisi delle parole chiave prima di cimentarmi nella scrittura di un testo o articolo di blog è per me sempre utile sotto molteplici punti di vista:

  1. L’analisi keywords serve a “darmi una direzione”: individuare preventivamente alcune parole chiave inerenti a quello specifico tema aiuta a focalizzarmi al meglio sull’argomentazione e sull’esposizione dei contenuti, a organizzare il testo per titoli SEO e paragrafi, a utilizzare in modo ottimale i grassetti e a giocare su sinonimi e formule differenti;
  2. L’analisi keywords mi dà la certezza di essere sulla retta via: solitamente non mostro l’analisi parole chiave al cliente, servirebbe solo a confonderlo. Ci sono situazioni in cui tuttavia reputo necessario condividere alcune considerazioni, e avere il suo ok circa il “recinto” delle parole chiave individuate mi conferma di aver imboccato la strada giusta;
  3. L’analisi parole chiave amplia gli orizzonti: a volte dalla keyword research emergono aspetti interessanti da tenere in considerazione, come ad esempio l’inattesa diffusione di sinonimi, forme alternative, inglesismi, evoluzioni lessicali. Oppure si scopre che il gergo normalmente utilizzato dal cliente è poco indicato in un contesto B2C, e che il target ricorre ad altre parole per riferirsi ai suoi prodotti e/o servizi.

La sfida del SEO Copywriter: come interpretare le analisi keywords?

A fronte dei dati estrapolati dai vari tool, ecco la vera sfida: come interpretare le analisi parole chiave nel modo corretto? Come calarle concretamente nel testo SEO che ci apprestiamo a scrivere?

Qui subentra una strategia personale fatta di capacità analitica, perspicacia e, perché no, un po’ di sesto senso. Inoltre un ruolo di prim’ordine è affidato, come in tutti i campi lavorativi, all’esperienza pregressa: sebbene nel mondo della SEO le verità assolute siano poche e gli scenari mutino in continuazione, avere all’attivo molte case history ti permette di inquadrare meglio il tuo operato in funzione degli obiettivi e di poter prevedere una buona fetta di conseguenze.

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