I fattori di ranking: SEO On Page
I fattori di ranking che influiscono sul posizionamento di un sito web, come abbiamo visto in un articolo di poco tempo fa dedicato ai fattori di ranking e alla loro principale suddivisione, sono numerosi e suddivisibili per categorie principali, utili per definire le aree di analisi e intervento: SEO On Page, backlinks, fattori legati al dominio, segnali social, user interactions sono solo alcuni dei gruppi di argomenti che compongono il complesso tema del posizionamento.
La suddivisione dei fattori di ranking in categorie si è sviluppata nel corso del tempo in base all’emergere di sempre nuovi elementi; tuttavia non è da ritenersi codificata, e anzi, ciascuna realtà che opera nel mondo del SEO può provvedere a una propria articolazione, in base a esperienze e a teorie personali.
Avete letto bene: esperienze e teorie personali. Perché se da un lato molti fattori di ranking sono universalmente noti e riconosciuti, dall’altro il SEO rappresenta un territorio inquieto, in cui non si può mai dormire un sonno tranquillo: da un giorno all’altro si possono vedere, in seguito a una dichiarazione ufficiale da parte di un motore di ricerca, le proprie certezze crollare, e da lì si scatena la corsa agli aggiustamenti.
Comunque sia, una delle categorie più corpose in merito ai fattori di ranking è quella del SEO On Page: studiamola insieme.
Indice
SEO ON PAGE: COME OTTIMIZZARE AL MEGLIO LE PAGINE DEL PROPRIO SITO WEB
In questa sede dunque approfondiamo il tema degli elementi interni a una pagina web che più influiscono sul posizionamento di un sito internet secondo Google, suddividendoli per le principali tematiche.
Oltre alle esperienze personali, il presente articolo si avvale dell’ausilio di fonti, tra cui le infografiche pubblicate da Studio Samo e da Giellemme.
SEO On Page: Keyword
I motori di ricerca invitano a non eccedere nell’uso di keywords, e oltretutto i segnali che si riscontrano sono sempre più quelli di un’attenzione semantica in merito all’uso delle parole chiave: molti SEO in questo tipo di analisi si concentrano più sulle parole chiave correlate, sulle parole affini per significato e semantica e sulle parole in crescita nelle ricerche, con un occhio puntato verso i trends di ricerca (uno strumento molto utile in questo senso è Google Trends).
Ecco alcuni fattori di ranking molto importanti per quanto riguarda le keywords:
- Keyword nel tag title: il tag title è uno dei fattori più importanti a livello di pagina, per cui è importante che la parola chiave vi sia presente. Il tag title è reperibile sia analizzando il codice html della pagina, sia semplicemente osservando il nome della scheda corrente nel browser, nella parte in alto della finestra;
- Keyword all’inizio del tag title: secondo la più diffusa teoria SEO, oltre a essere presente nel tag title la keyword deve essere posta all’inizio di questo. Ciò dà riscontri migliori rispetto ai casi in cui la keyword è posizionata al termine del tag title;
- Keyword nella meta description: la keyword principale deve essere presente nella meta description della pagina;
- Keyword nell’H1: la keyword deve comparire nel titolo (in ambito di formattazione html, “H1”), il tag più importante dopo il title;
- Keyword nell’H2 e H3: secondo la gerarchia della struttura di titoli e sottotitolo, si consiglia l’inserimento della keyword anche nell’H2 e H3;
- Frequenza della keyword: per essere rilevata come importante dai motori di ricerca, la keyword deve essere ripetuta più di altre parole;
- Keyword density: un tempo considerato un aspetto fondamentale, ora il calcolo della percentuale di densità della keyword non è più così perseguito con attenzione. Un uso eccessivo può inoltre portare verso una penalizzazione da parte del motore di ricerca;
- Prominenza della keyword: si consiglia di inserire la keyword almeno una volta nelle prime 100 parole del testo;
- Ordine di parole della keyword: il motore di ricerca tende a privilegiare in termini di posizionamento pagine in cui le parole chiave corrispondono con esattezza al contenuto di una pagina;
- Keyword nella URL: la presenza della keyword nella URL della pagina è considerata un segnale rilevante;
- Quantità delle keyword posizionate: se la pagina risulta posizionata per altre parole chiave, il motore di ricerca vede questo come un ulteriore segno di qualità;
- Parole chiave LSI (Latent Semantic Indexing) nel contenuto: l’inserimento di parole chiave tramite analisi LSI permette ai motori di ricerca di filtrare le parole con più significati e di attribuire alla pagina in questione il significato corretto;
- Parole chiave LSI (Latent Semantic Indexing) nei tag title e description: è importante avvalersi dell’LSI anche a livello di tag title e di meta description.
SEO On Page: Contenuti
Il lavoro del copywriter, del web writer, del web editor e del blogger è molto delicato e può incidere profondamente nella crescita del traffico di un sito internet o di un sito e-commerce.
La strategia di scrittura dei contenuti ai fini del posizionamento deve tenere conto degli elementi SEO legati alle keywords (vedasi il paragrafo precedente) e allo stesso tempo dell’utilità e dell’originalità delle argomentazioni: i motori di ricerca tendono a favorire contenuti che risultano utili per l’utente e a penalizzare scopiazzature e rimescolamenti con il solo scopo di migliorare la propria presenza nella SERP.
Per quanto riguarda i contenuti e il lavoro del copywriter, questi i fattori di ranking:
- Lunghezza dei contenuti: contenuti lunghi e approfonditi sono da preferirsi rispetto ad articoli brevi e superficiali. Ricerche dimostrano che più il contenuto è lungo e tematizzato, più ha possibilità di essere apprezzato e quindi di venire ben posizionato;
- Originalità dei contenuti: i Search Engine penalizzano duramente contenuti copiati – non solo nella totalità, ma anche in alcune parti – sia all’interno dello stesso sito, sia tra un sito e un altro. Non sono apprezzate nemmeno leggere varianti di testo;
- Utilità dei contenuti: l’obiettivo primario dei motori di ricerca è quello di offrire contenuti che siano utili per gli utenti. Google quindi tende a sfavorire testi ottimizzati in ottica SEO e fini a loro stessi;
- Uso del rel=canonical: l’utilizzo delle URL canoniche dà indicazione al motore di ricerca in merito a quale sia il contenuto originale in caso di pagine con contenuti duplicati o simili. Per approfondimenti, leggere questo articolo della guida ufficiale di Google;
- Aggiornamento recente de contenuti: tramite Google Caffeine, un refresh del sistema di indicizzazione lanciato da Google nel 2009, si tende a dare maggiore rilevanza a contenuti aggiornati, spesso mostrando la data dell’ultimo aggiornamento;
- Ampiezza degli aggiornamenti di contenuti: Google apprezza molto l’aggiornamento di contenuti, considerando come estremamente positiva l’ampiezza delle modifiche e premiando più spesso l’inserimento o la cancellazione di interi paragrafi piuttosto che il mero mescolamento di qualche parola;
- Dato storico degli aggiornamenti: il motore di ricerca considera, ai fini del mantenimento della “freschezza” della pagina, come molto importanti i refresh periodici;
- Correttezza grammaticale e ortografica: interesse di Google è offrire contenuti scritti correttamente nella lingua di riferimento, sfavorendo pagine con testi sgrammaticati, con punteggiatura dubbia e con ortografia errata;
- Livello di leggibilità: il motore di ricerca preferisce dare più visibilità a contenuti fruibili e facili da leggere e da interpretare, oltre che utili;
- Uso di elenchi puntati e numerati: l’uso di questo tipo di elenchi favorisce la leggibilità dei contenuti, rendendoli più accattivanti e più semplici da leggere;
- Contenuto supplementare di supporto: il fornire all’utente contenuto aggiuntivo a supporto di quello inserito nel testo, come tool che aiutano nel conteggio matematico in uno specifico ambito e tutorial interattivi, favorisce il posizionamento;
- Citazione delle fonti: il citare le fonti è vista come prassi positiva da Google e che va al di là dell’uso del link come spinta al posizionamento.
SEO On Page: Link
I link utilizzati nelle pagine sono estremamente importanti e vanno utilizzati con la massima attenzione e con accorgimenti specifici.
Lato SEO On Page si distinguono due tipologie di link:
- Outbound link: sono i link in uscita, che puntano quindi verso altri siti e portali;
- Internal link: i link interni al sito e che rimandano da una pagina all’altra.
Ecco i fattori di ranking SEO On Page in merito ai link:
- Qualità degli outbound link: linkare verso altri siti autorevoli è un segnale positivo per il sito stesso;
- Argomento degli outbound link: il contenuto della pagina verso cui si linka può essere rilevato dal motore di ricerca come un forte segnale, e questo può far sì che il motore riconosca la vostra pagina come sede di un argomento correlato a quello del portale linkato, anche se in realtà il tema e la natura sono differenti;
- Numero di outbound link: è possibile che un eccessivo numero di link in uscita sia valutato come negativo e quindi portare a una penalizzazione;
- Numero di internal link verso una pagina specifica: link interni verso una pagina specifica del sito segnalano l’importanza di questa rispetto alle altre pagine;
- Qualità dei link interni verso una pagina specifica: link interni provenienti da pagine autorevoli e ben posizionate influiscono maggiormente rispetto a link provenienti da pagine di bassa visibilità o con un basso Page Rank;
- Link non funzionanti (broken links): la presenza di link non funzionanti all’interno di un sito può dare modo al motore di ricerca di vedere il sito stesso come poco strutturato o abbandonato;
- Link affiliati: la presenza di troppi link affiliati può far credere a Google che il sito internet operi solo in questo senso.
SEO On Page: URL
La struttura delle URL può anch’essa avere un’incidenza notevole ai fini del posizionamento. Oltre alla già citata questione dell’inserimento delle keyword nelle URL, vediamo qualche accortezza di cui tenere conto lato SEO:
- Lunghezza della URL: le url non devono essere troppo lunghe, altrimenti questo può scoraggiare il motore di ricerca dalla loro indicizzazione. Nel limite del possibile, sarebbe meglio restare entro i 70 caratteri;
- Leggibilità della URL: è vivamente sconsigliato l’uso, all’interno della URL, di parametri, simboli e numeri di ID; la URL deve essere al contrario il più semplice e parlante possibile;
- Percorso della URL: una pagina più vicina alla home page può avere un incremento nel potenziale di indicizzazione;
- Categoria nelle URL: la presenza del nome di categoria nelle URL può aiutare il motore di ricerca a capire meglio l’argomento di cui la pagina tratta.
SEO On Page: altri aspetti tecnici
Esistono poi, tra i fattori di ranking SEO On Page, alcuni aspetti più tecnici che riguardano dominio, velocità di caricamento, file multimediali, layout grafico. Possiamo riassumere questi elementi come segue:
- Velocità di caricamento della pagina HTML: in base al codice della pagina e alle dimensioni dei file, i motori di ricerca sono in grado di stimare in modo piuttosto preciso la velocità di caricamento;
- Velocità di caricamento della pagina con Chrome: Google può avvalersi di dati relativi alle navigazioni degli utenti con il browser Chrome per aver maggior chiarezza sul tempo di caricamento delle pagine non legato al codice HTML ma ad altri fattori quali prestazioni del server, utilizzo di CDN (Content Delivery Network) etc;
- Ottimizzazione delle immagini: nome del file, tags, attributo “alt”, description, didascalia sono informazioni importantissime date dalle immagini On Page ai fini dell’indicizzazione e del posizionamento;
- Utilizzo di file multimediali: oltre alle immagini, anche l’uso di video, infografiche e altri tipi di contenuti extra testuali – sempre ottimizzati il più possibile – possono rappresentare un fattore di qualità per la pagina;
- Errori HTML: la presenza di molti errori HTML può indicare la bassa qualità del sito;
- Validazione W3C: non è ancora ben chiaro, ma pare che la validazione W3C (vedasi a tal proposito il sito ufficiale del consorzio W3C) non sia così influente in ottica SEO;
- Autorevolezza del dominio: data la parità di elementi, un dominio più autorevole di un altro favorisce la spinta al posizionamento della pagina;
- Domini parcheggiati: in seguito a un aggiornamento del proprio algoritmo, dal 2011 Google ha intrapreso una decisa strada di riduzione di visibilità per i domini parcheggiati, ovvero domini su cui poggiano siti abbandonati;
- Page Rank: discorso molto controverso, il Page Rank era fino a pochi anni fa un parametro molto importante per i SEO. Oggi il suo valore pare stia andando calando, comunque sembra che una pagina con un Page Rank più alto si posizioni meglio, a parità di fattori, rispetto a una pagina con Page Rank più basso;
- Categoria della pagina: l’uso delle categorie influenza il posizionamento in quanto una pagina con una categoria pertinente assegnata viene valutata con un punteggio di qualità rispetto a una pagina priva di categoria o con una categoria non pertinente;
- Tag di WordPress: i tag di WordPress si indicizzano molto rapidamente, e soprattutto danno al motore di ricerca segnali di collegamento tra le varie pagine. Unico accorgimento di cui tenere conto: il rischio di generare contenuti duplicati, in quanto i tag di WordPress danno vita a nuove pagine contenenti i post collegati a quei specifici tag;
- Priorità della pagina nella sitemap: la mappa del sito è necessaria per accelerare il processo di indicizzazione, e dà indicazioni utili al motore di ricerca in merito ai tempi di scansione e a quali pagine e contenuti siano prioritari per il webmaster. Dare a una pagina una priorità più alta rispetto a un’altra può favorirne il posizionamento;
- Età della pagina: sebbene siano apprezzati frequenti refresh, una pagina più datata e regolarmente aggiornata risulta più autorevole di una pagina nuova;
- Layout semplice: le pagine devono far sì che il contenuti sia immediatamente visibile, e questo è un altro importante parametro di valutazione per Google.
SEO ON PAGE E I VARI AMBITI DELLA SEARCH ENGINE OPTIMIZATION
Come si è visto, le variabili che entrano in gioco per quanto riguarda l’ottimizzazione SEO On Page sono moltissime, e spesso si intersecano in modo profondo con altri aspetti del SEO quali l’ottimizzazione Off Page, i fattori SEO legati al dominio, i fattori SEO legati alla user interaction: non si tratta dunque di ambiti a “comparti stagni”, ma di confini labili e intrecciati.
Come procede? È importante per un’azienda la presenza di un SEO Specialist o SEO Manager che, lavorando in sinergia con tutti gli altri reparti (copywriting, programmazione etc), sia in grado di ottimizzare i siti web in gestione avvalendosi di intelligenza, metodologia e anche di una buona dose di intuito.
(La foto di copertina è tratta dal sito Digitalvidya).