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Incontro con il cliente: le regole base

Girare e conoscere gente è bellissimo e arricchente. Anche dal punto di vista lavorativo: non solo scopri attività e dettagli cui avresti mai pensato, ma capisci meglio le esigenze e le dinamiche di piccole e grandi fette di mercato.

Una cosa è sicura: la gente oggi non ama perdere tempo. Per cui, addentrandoci nel mio ambito, è d’obbligo che un professionista / consulente sia iper performantesappia muoversi nei modi giusti.

INCONTRO CON IL CLIENTE: PERCHÉ NE PARLO…

Settimana scorsa ho conosciuto una ragazza impiegata in un ufficio tecnico. Quando ha saputo che sono una web freelance e che spesso mi reco presso le aziende per fare interviste e raccogliere dati utili alla stesura di piani editoriali e di testi, mi ha raccontato che giusto la settimana prima era andata da loro in ufficio una consulente esterna per decidere alcuni aspetti di programmazione del sito web. Beh, la mia interlocutrice e i suoi colleghi si sono chiesti da che mondo fosse venuta: da noi in bresciano si direbbe “non ce la fa!“… non so i dettagli, ma so che ha fatto una pessima scena!

Ma sono davvero queste le figure che vogliamo fare quando ci rechiamo presso clienti, acquisiti o potenziali? Mi auguro di no… e allora ecco alcune regole basilari per affrontare al meglio situazioni del genere e lasciare soddisfatto il cliente.

INCONTRO CON IL CLIENTE: LE REGOLE BASILARI

Pronto per un bell’elenco puntato? 3,2,1… via 🙂

  1. Dal cliente si arriva puntuali: non sono ammessi ritardi. Prenditi sempre un po’ di margine temporale sulla base del percorso e del traffico. Se proprio accade un imprevisto (incidente, calamità naturale…), tieni sotto mano il numero del cliente e avvisalo per tempo;
  2. Dal cliente si va vestiti con ritegno: non parlo certo di smoking o tubino, ma è gradito un abbigliamento sobrio. Per le donne, da evitare canotte, per gli uomini assolutamente da bandire i sandali;
  3. Dal cliente si va sorridenti ed educati: ricordati che stai entrando in casa d’altri. Quando vai a un incontro con il cliente, espressioni come “Buongiorno“, “Permesso, posso entrare?” e un bel “Dove mi posso sedere?” una volta trasferiti in sala riunioni sono segno di educazione e rispetto. E rispetta anche il luogo in cui sei: chiedi dove puoi appoggiare borsa e giubbotto. Infine, un po’ di convenevoli sono graditi e servono a scaldare l’ambiente, ma non esagerare;
  4. Dal cliente si va preparati: anche se non è un settore di cui conosci molto, informati in anticipo e documentati quanto basta per essere più sicuro durante la fase dell’incontro e per risparmiare al cliente chiacchiere inutili. La preparazione fa tanto, ed è un atteggiamento molto professionale;
  5. Dal cliente si mettono in chiaro i perché e le modalità operative: chi sei? Perché sei lì? Se sei stato inviato da un’agenzia, presentati e spiega le ragioni dell’incontro. Chiarisci anche come intendi procedere: devi prendere appunti e scrivere sul computer mentre? Dillo, così il cliente non si sentirà offeso se mentre parla non lo guardi in faccia. Desideri registrare la conversazione per poi riascoltarla con calma a casa o in ufficio? Chiedi il permesso;
  6. Il cliente lo si ascolta e lo si lascia parlare: molti consulenti esterni sottovalutano troppo questi aspetti e continuano a interrompere. Il risultato? Il cliente non riesce a esprimere ciò che vorrebbe nel modo a lui più congeniale, e facilmente si irriterà;
  7. Dal cliente si danno tempistiche e indicazioni su ciò che accadrà: hai raccolto i dati che ti occorrono? Di’ come ti muoverai, con quali tempi e cosa il cliente si deve aspettare e quando. Se hai bisogno che ti invii del materiale, accordati su una scadenza.

Non è difficile, no?

INCONTRO CON IL CLIENTE: E IL BIGLIETTO DA VISITA?

E alla domanda classica: “lascio o no il biglietto da visita?“, la risposta è: dipende. Sì, in molti casi il biglietto da visita è più che appropriato, ad esempio quando ti presenti come libero professionista autonomo che seguirà in prima persona i lavori. Se invece vieni inviato da terzi (un’altra azienda o un’agenzia), accordati preventivamente con il tuo committente così da evitare fastidiose sovrapposizioni.

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