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Qualità di un sito web: con quali test valutarla?

Anche in rete la qualità fa la differenza: i motori di ricerca – Google, BIng, Yahoo, etc – tendono oramai a privilegiare siti internet che si distinguono in qualità dei contenuti, qualità della struttura tecnica, pieno rispetto delle norme di accessibilità e usabilità, perfetta integrazione con la tematica del mobile.

La qualità di un sito web dunque dipende da una serie di fattori strettamente connessi tra di loro: se una volta i confini erano rigidi, oggi sempre più un aspetto tecnico influisce sulla user experience, così come un contenuto testuale decisamente di qualità può dare visibilità a un sito internet che agli occhi dei motori di ricerca risulta meno autorevole su quel determinato topic rispetto ad altri siti.

Per valutare la qualità di un sito web, i test da effettuare sono numerosi e variegati, e sono molto utili in quanto possono dare piena consapevolezza sulla situazione attuale nonché l’input necessario per intervenire ai fini di un innalzamento del livello di qualità, con l’obiettivo di portare il sito internet verso il successo e verso un aumento del traffico.

Prima di addentrarci nell’analisi dei test utili per valutare la qualità di un sito internet, distinguiamo il concetto di “qualità” in due macro aree.

Qualità di un sito web: due prospettive

Come anticipato nella premessa, i confini che una volta distinguevano in modo netto i vari tipi di intervento su un sito internet (grafica, testi, programmazione…) ora sono molto più labili: uno è intersecato con l’altro, e dalla forza di uno dipende il successo dell’altro.

Molte sono le professionalità che entrano in gioco nel dare qualità o meno a un sito internet; giusto per citarne alcune, ricordiamo web designer, copywriter, webmaster, web marketing specialist, SEO. Anche in questo caso, la mansione di ciascuno non può essere a sé stante, ma anzi deve essere perfettamente integrata nell’armonia globale del lavoro di realizzazione del sito internet.

Tuttavia, per comprendere a fondo l’importanza di avere un sito di qualità possiamo distinguere tra due aree principali: il lato tecnico e il lato esperienziale, che si differenziano, come vedremo tra poco, non tanto per la base fondante (gli aspetti sono come già detto tutti collegati tra di loro), ma soprattutto per la prospettiva.

Questa distinzione inoltre aiuta a comprendere meglio l’obiettivo cardine di un sito internet: offrire agli utenti informazioni utili e favorire la loro esperienza sul web.

NB: Chiariamo che nell’argomentazione che segue con “qualità” ci si riferisce a un mix di fattori tecnici e di usabilità. L’analisi dunque non riguarda gli aspetti relativi alla qualità dei prodotti e dei servizi in vendita.

Architettura e aspetti tecnici di un sito web

Dato il focus del presente articolo, negli aspetti tecnici e legati all’architettura di un sito web per semplicità inglobiamo tutte le caratteristiche “fisiche” del sito stesso, ovvero gli elementi che lo compongono quali linguaggio di programmazione, layout grafico, testi, immagini, video: insomma, tutto il lavoro di preparazione e costruzione che dà vita al sito internet.

Sono generalmente questi i primi aspetti che Google, Bing, Yahoo e gli altri motori di ricerca valutano, in attesa di avere un feedback sul campo da parte degli utenti.

Usabilità e user experience di un sito internet

Sia l’usabilità che l’user experience di un sito internet dipendono da come il sito stesso è costruito, e quindi sono direttamente connesse ai concetti espressi nel paragrafo precedente. Tuttavia in questa distinzione desideriamo mettere in evidenza la diversa prospettiva: quella dell’utente prima ancora che dei motori di ricerca.

Valutare la qualità di un sito web: procediamo!

Non è questa la sede di analisi dei vari passaggi che portano alla realizzazione di un sito web: il focus è invece la misurazione della qualità di un sito attraverso approfondite analisi e fasi di test, e quali test risultano essere più efficaci.

Premessa: i tool

Nel prosieguo dell’articolo vengono citati diversi tool & utility che permettono di valutare la qualità di un sito internet sotto molteplici punti di vista. È importantissimo rapportarsi a questi tool in modo critico: nessuno di essi detiene la verità assoluta, e ciascuno lavora in base a dei propri algoritmi che non necessariamente sono migliori o peggiori di altri. Ciò non toglie il fatto che alcuni di questi strumenti siano molto utilizzati e riconosciuti nella loro attendibilità: ma nessun tool può avere l’intuizione di un umano.

I tool esposti possono dare un aiuto nel capire la situazione generale e su quali aspetti è meglio concentrarsi prima, ma non devono comunque avere l’ultima parola, che spetta invece alla persona che queste analisi le compie.

1) Velocità di caricamento

La velocità di caricamento e la rapidità di risposta del server alle query è uno dei più noti fattori di ranking che influiscono sul posizionamento di un sito internet. Per questo motivo è essenziale affidarsi a un hosting o a un server dedicato che vi garantiscano performance di alto livello: non è bene ragionare in ottica di economicità, perché questo può risultare deleterio e a lungo andare assolutamente non conveniente.

Il tool più usato per monitorare la velocità di caricamento di un sito internet è GT Metrix, disponibile gratuitamente e anche senza obbligo di registrazione:

tutorial per testare qualità di un sito web - claudia martinelli

Una volta inserita la URL e cliccato su “Analyze”, in pochi secondi lo strumento genera una serie di risultati molto utili:

tutorial per testare qualità di un sito web - claudia martinelli

GT Metrix prende in esame i parametri PageSpeed di Google e YSlow di Yahoo, e oltre a informazioni relative alla velocità di caricamento notifica altri aspetti, ad esempio se le immagini presenti sono ottimizzate per il web, se il CSS e il Javascript sono gestiti nel modo corretto, se c’è un corretto uso dei redirect, etc.

Qualora vengano evidenziati dei problemi, il tool dice con esattezza quali sono le risorse che necessitano di ottimizzazione e rimanda a guide approfondite.

2) Contenuti Duplicati

I contenuti duplicati sono molto penalizzante dal punto di vista del SEO: gli spider dei motori di ricerca sono in grado di trovare repliche di contenuti, integralmente o in parte, e possono penalizzare il sito declassandolo nelle ricerche o “bannando” la pagina o addirittura il sito stesso, nei casi più gravi. La presenza di contenuti duplicati è altamente sconsigliata anche da un punto di vista della user experience, in quanto può generare scarso apprezzamento dagli utenti, sempre in cerca di informazioni utili, focalizzate e non dispersive.

Per l’analisi dei contenuti duplicati c’è un altro comodo tool disponibile gratuitamente in modalità limitata (ad esempio, con un limite nel numero di pagine da scansionare): si tratta di Siteliner

tutorial per testare qualità di un sito web - claudia martinelli

Anche in questo caso è sufficiente inserire la URL del sito che si desidera analizzare per avere informazioni relative a:

  • Percentuale di contenuti duplicati;
  • Presenza di broken links (altro errore molto penalizzante);
  • Presenza o meno di una site map XML.

Per quanto concerne la soglia di contenuti duplicati accettabili, non c’è nessun chiarimento a tal proposito da parte dei motori di ricerca. Il consiglio è comunque quello di stare entro il 10% o, se possibile, ridurli al minimo.

3) Link Popularity

Altro fattore che influisce notevolmente sulla percezione di qualità e sul posizionamento di un sito internet – anzi, secondo alcuni SEO è addirittura l’elemento più importante – è quello della Link Popularity o dei cosiddetti “Inbound Link”, ovvero quali e quanti link il sito internet in questione riceve dall’esterno.

Tenere monitorati i link in entrata e la relativa qualità è essenziale: qualora il sito web risulti essere linkato da un sito di spam o malware, meglio procedere con il blocco istantaneo delle risorse e scongiurare così qualsiasi azione di Negative SEO.

Esistono diversi tool per monitorare i link in entrata, tra cui ricordiamo:

Gli Inbound Link dicono molto relativamente alla popolarità e alla qualità del nostro sito: è importante però che i link in ricezione provengano da altri siti autorevoli e di argomento affine, altrimenti i motori di ricerca non assegnano punteggi di qualità e anzi possono far retrocedere nei risultati nella SERP il sito ricevente i link.

4) Google Page Rank

Un tempo il Page Rank – parametro brevettato da Google – era un valore di punteggio molto inseguito e molti SEO lavoravano con l’obiettivo di accrescere il Page Rank di una pagina, attendendo con ansia il refresh della valutazione da parte di Google. Oggi invece pare che l’attenzione nei confronti del Page Rank di un sito internet stia andando calando.

Ecco alcuni strumenti utili per controllare il Page Rank:

Avere un Google Page Rank alto può aiutare nel farsi riconoscere come autorevoli; qualora il valore sia basso, si può lavorare per migliorare tutti i vari fattori di ranking senza però eccedere e concentrare tutte le forze unicamente per la conquista di una votazione migliore, dato che appunto non si ha certezza su quanto questo parametro conti ancora.

5) Compatibilità con dispositivi mobile

Questo sì, è stato ufficialmente dichiarato da Google: era nell’aria già da tempo, ma il 21 aprile 2015 Google ha fatto sapere che da lì in avanti avrebbe favorito nei risultati di ricerca i siti ottimizzati per dispositivi mobili.

Un comodo tool per verificare la compatibilità del proprio sito internet con i device mobile è lo strumento ufficiale di Google per il test sul mobile-friendly.

6) Social Popularity

Non solo siti internet: i motori di ricerca valutano con attenzione anche quante condivisioni e segnali social il sito web ottiene.

Ancora una volta, esistono svariati strumenti per effettuare il check; un tool molto semplice è il seguente: http://99webtools.com/social-popularity-checker.php. Tuttavia preme sottolineare che questi tipi di analisi vanno comunque inserite in un più ampio contesto di link popularity e di popolarità sui social network studiate più a fondo (ad esempio, l’azienda ha pagine aziendali su tutti i principali social network? Se sì, quante? Ha anche pagine specifiche per i principali prodotti e servizi offerti?).

Il tool dà indicazioni di massima, ma per un’analisi completa serve la mente umana.

7) Ottimizzazione delle immagini

Fondamentale per i motori di ricerca è il fatto che le immagini siano correttamente ottimizzate per il web, con particolare riferimento ai seguenti aspetti:

  • Il peso delle immagini deve essere limitato, permettendo un facile accesso anche a chi naviga da mobile o con connessioni lente;
  • Le immagini devono contenere l’attributo “alt”, ovvero un testo alternativo che è essenziale ad esempio per persone con problemi di vista non in grado di vedere.

Ovviamente, a monte di tutto c’è il fatto che le immagini usate debbano essere coerenti con il contenuto: i motori di ricerca valutano anche questo.

Anche in questo caso, per un check si può fare riferimento a GT Metrix.

Qualità di un sito web oltre i tool

Abbiamo visto, lato tecnico e strutturale, alcuni strumenti molto utili per eseguire fasi di testo sul sito internet con l’obiettivo di verificarne la qualità e la predisposizione al posizionamento nei risultati dei motori di ricerca.

Come accennato all’inizio dell’articolo però ci sono molti aspetti di qualità che vanno oltre il lato tecnico, o meglio, hanno una base sicuramente tecnica ma vengono messi in evidenza soprattutto durante l’esperienza dell’utente.

I parametri che influiscono sulla qualità di un sito web dal punto di vista della user experience e dell’usabilità sono:

  • Organizzazione del menù: il menù di un sito internet, qualsiasi scopo esso abbia (vendite online, informazioni, etc), deve essere strutturato in modo semplice e con informazioni facilmente reperibili;
  • Organizzazione dei contenuti: dal punto di vista dei contenuti, le pagine devono essere facilmente fruibili e leggibili, con informazioni chiare e utili per l’utente;
  • “Chi siamo” e “Contatti” sempre in evidenza: il visitatore deve aver ben chiaro chi è l’azienda e come poterla contattare;
  • Passaggi ridotti al minimo: è necessario studiare il sito web in modo che qualora l’utente sia invitato a compiere delle azioni (iscrizione, acquisto, condivisione, etc…), esse vengano completate nel minor tempo possibile. Altrimenti il rischio è che aumenti la frequenza di abbandono del sito internet e che i visitatori non tornino più;
  • Template grafico: la grafica deve essere il più possibile semplice e leggera;
  • Pulsanti per la condivisione sui social network: qualora un utente trovi interessante un contenuto, bisogna permettergli di poterlo condividere sui social network nel minor tempo possibile. Per questo è indispensabile che siano presenti i bottoni per un’immediata condivisione social;
  • Aggiornamenti: un sito statico e non aggiornato non piace né ai motori di ricerca, né all’utente finale. È consigliabile prevedere una sezione che possa essere frequentemente aggiornata, come un’area “news” o “blog”, da popolare con notizie interessanti e fresche;
  • URL ottimizzate: sia lato tecnico che lato di usabilità è bene che le URL siano lineari e parlanti; è bene evitare l’inserimento di parametri e numeri che possono rendere la URL di facile lettura e intuizione, scoraggiandone la condivisione.

Qualità di un sito web: il focus è l’utente

Realizzare un sito web di qualità non dev’essere un obiettivo perseguito unicamente con lo scopo di essere bene indicizzati nei motori di ricerca: l’obiettivo anzi deve essere quello della piena soddisfazione dell’utente, perché da qui dipende anche l’indice di gradimento da parte di Google, Bing, Yahoo. Insomma, è la prospettiva che deve cambiare: il nostro parametro di valutazione non è il motore di ricerca, ma il visitatore del sito web.

Questo articolo ha 2 commenti

  1. Un consiglio che posso dare, e che potrebbe essere utile ai lettori, è quello di controllare sempre i lavori dei vari freelance e agenzie. Spesso non si controllano bene i lavori per verificare che siano di qualità.

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