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Social network e lavoro: meglio Twitter o LinkedIn?

Leggendo e frequentando gente si sentono i pareri più disparati, di solito basati sull’esperienza concreta e su risultati personali e soggettivi.

Entrando nel merito del tema “social network e lavoro“, ovvero di quali social network siano migliori per intessere relazioni di tipo professionale, il dibattito spesso si accentra su due piattaforme: Twitter e LinkedIn. A seguire riporto delle mie personali considerazioni.

Social network e lavoro: Twitter

Sono sincera: Twitter non mi piace. Ho provato tante volte a farmelo andare a genio, l’ho usato per lavoro per conto di diversi clienti e ora lo uso a livello personale, ma… un po’ forzatamente.

Sì, avete letto bene, “forzatamente”, perché riconosco che almeno nel mio ambito lavorativo (web & digital) delle utilità ci sono. Un esempio? La potenza degli hashtag: in Twitter gli hashtag fanno da padroni, al contrario di Facebook in cui hanno sempre fatto fatica a decollare. Basta “twittare” seguendo hashtag di tendenza ed è facile incrementare i followers e ottenere i famosi “cuoricini”. Il lato negativo? Troppa fuffa, troppa rincorsa all’hashtag in voga e necessità di postare almeno 10 tweet al giorno se si vuole essere notati.

Interessante anche l’essenzialità della notizia: basta seguire le pagine autorevoli e in una sola schermata hai le notizie flash sugli argomenti che ti interessano. So di molti che usano Twitter come una specie di “quotidiano da colazione”: scorrendo la bacheca mentre si sorseggia il caffè di prima mattina si ha una panoramica sui principali fatti del mondo.

Sarà perché in fondo non ci ho mai creduto, sarà perché non sono mai riuscita a farmelo piacere, fatto sta che a me a livello professionale Twitter finora non ha portato a molto.

Social Network e lavoro: LinkedIn

Ed ecco qui quello che per me è il Re dei social network in ambito lavorativo: LinkedIn.

Chi mi conosce sa quanto sia appassionata di LinkedIn, anche per riscontri assolutamente concreti: grazie a LinkedIn ho lavorato in grosse aziende da dipendente, grazie a LinkedIn oggi come libera professionista vengo contattata con frequenza, grazie a Linkedin ho scoperto molte aziende interessanti, grazie a LinkedIn sono entrata in contatto con persone di rilievo nel mio settore, grazie a LinkedIn mi aggiorno quotidianamente sugli ultimi fatti rilevanti del mio ambito lavorativo e non solo.

Certo, mi rendo conto che per molti LinkedIn non sia uno strumento facile e immediato: ancora in parte strutturato un po’ “alla vecchia”, la versione italiana ha delle limitazioni (come ad esempio il fatto che non si possa pubblicare articoli su Pulse, come spiego in questo post), e in più alcuni aspetti non sono per nulla “usabili” (ad esempio, se desideri eliminare un contatto devi fare dei giri assurdi).

Però a mio avviso LinkedIn è l’unico social network realmente autorevole per le aziende: ancora immune dalla rincorsa all’engagement e dallo spasmodico acquisto di like tipico di Facebook, le notizie diramate dalle società e dai liberi professionisti su LinkedIn – almeno per la mia esperienza personale  – arrivano al dunque, vengono apprezzate e condivise da altre persone autorevoli e la fuffa è ridotta al minimo. Perché? Perché se fai fuffa su LinkedIn rischi di rovinarti la reputazione. Meglio stare molto attenti.

LinkedIn è anche lo strumento ideale per chi cerca lavoro: chiaramente un social network non può fissare colloqui o far firmare contatti a tempo indeterminato da solo, senza la professionalità del soggetto; però se si seguono le aziende giuste, ci si interfaccia nel modo corretto e si pubblicano cose interessanti, la rete di contatti cresce, eccome…

E non è tutto: LInkedin è il social network ideale per restare aggiornati sulle novità del proprio ambito lavorativo. Se si seguono personaggi autorevoli, si diventa followers delle aziende importanti, ci si iscrive ai gruppi appositi e si scorre con attenzione la propria bacheca, si scoprono ogni giorno cose interessanti.

Come in ogni ambito, anche LinkedIn richiede costanza e dedizione nel suo utilizzo: ma è davvero in grado di fare la differenza. Questo è quanto ho potuto toccare con mano finora.

(per la foto di copertina si ringrazia Studio Samo).

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